Le borse dell’America Latina hanno chiuso anche oggi contrastate. Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,2% a 62.279,70 punti. Anche oggi si è messo in evidenza il settore della siderurgia. Usiminas (BRUSIMACNPA6) ha guadagnato l’1,1%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2,4% e Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) il 3,4%.
Secondo l’agenzia di rating Fitch la profittabilità delle imprese siderurgiche brasiliane dovrebbe rimanere quest’anno a degli alti livelli. Fitch si attende infatti un ulteriore aumento dei prezzi per l’acciaio. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso in rialzo dello 0,5%. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa Reuters le trattative tra il colosso minerario brasiliano e Xstrata (GB0031411001) sarebbero vicine ad una conclusione.
Su Cosan (BRCSANACNOR6) ha pesato ancora il calo del prezzo dello zucchero. Il titolo del principale produttore brasiliano di zucchero e di etanolo ha chiuso in calo dell’1,7%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l’1,3% nonostante il prezzo del petrolio abbia raggiunto oggi a New York un nuovo record storico.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dell’1,4% a 29.703,09 punti. Il listino messicano ha beneficiato del rimbalzo intraday di Wall Street.
Anche oggi sugli scudi Penoles (MXP554091415): +5,1% a MXN 515,31. Il titolo del primo produttore al mondo di argento ha beneficiato del forte aumento dei prezzi dei metalli preziosi. Il prezzo dell’oro ha toccato oggi per la prima volta nella sua storia la soglia dei $1.000 all’oncia. Bene anche tutte le blue chips messicane. América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato l’1,6%, Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 3,2% e Cemex (MXP225611567) il 3,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,7% e l’IGBC a Bogotà lo 0,2%. L’IPSA a Santiago del Cile ha chiuso stabile. Il General a Lima e l’IBVC a Caracas hanno perso rispettivamente lo 0,6% e lo 0,2%.
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