Le borse dell’America Latina hanno chiuso anche oggi contrastate. Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,3% a 61.415,20 punti. Il listino brasiliano ha beneficiato della solida performance di Vale (BRVALEACNPA3) e Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6), i suoi due titoli di maggior peso. Vale ha chiuso in rialzo del 4,6% a BRL 49,75. Il primo produttore al mondo di ferro ha annunciato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni a San Paolo di aver terminato le trattative di fusione con Xstrata (GB0031411001) senza aver raggiunto un accordo. Petroleo Brasileiro è salito dell’1,6% a BRL 74,90. Il prezzo del petrolio ha guadagnato oggi a New York quasi $5 al barile. Dopo il rally di ieri sui bancari sono scattate oggi delle prese di beneficio. Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) ha perso l’1,8% Itau (BRITAUACNPR3) l’1%, Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) l’1,9% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) il 2,1%. Tra i titoli non contenuti nel Bovespa Bovespa Holding (BRBOVHACNOR5) ha guadagnato il 5,6%. La società che gestisce la Borsa di San Paolo e BM&F (BRBMEFACNOR9), il principale mercato di futures dell’America Latina, hanno raggiunto un accordo di fusione. Il nuovo gruppo rappresenterà la terza borsa a livello mondiale.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 30.057,26 punti. L’aumento dei prezzi dei principali metalli ha spinto i minerari. Penoles (MXP554091415) ha guadagnato l’1,4% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,8%. I titoli di maggior peso del listino messicano hanno registrato delle moderate perdite. América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,2%, Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,2% e Cemex (MXP225611567) lo 0,2%.
Tra gli altri listini dell’America Latina il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,6% e l’IBVC a Caracas lo 0,1%. L’IPSA a Santiago del Cile ha perso lo 0,8%, il General a Lima lo 0,2% e l’IGBC a Bogotà lo 0,8%.
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