Le borse dell’America Latina hanno chiuso anche oggi contrastate. Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,7% a 63.476,90 punti. Sul mercato azionario brasiliano hanno pesato oggi, oltre alla debole performance di Wall Street, i timori legati all’aumento dell’inflazione. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato lo scorso mese in Brasile più di quanto previsto dagli economisti. Gli investitori temono ora che la Banca centrale brasiliana possa alzare nella sua riunione in programma la prossima settimana i suoi tassi d’interesse. Tra i bancari Itau (BRITAUACNPR3) ha perso il 2,4%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 2,1% e Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) il 3%. Seduta da dimenticare per Cosan (BRCSANACNOR6). Il titolo del primo produttore al mondo di zucchero ha chiuso in calo del 6% a BRL 23,70. Il Governo brasiliano ha l’intenzione di aumentare notevolmente l’imposta sulla produzione di etanolo. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato controtendenza lo 0,1%. Il prezzo del petrolio ha raggiunto oggi a New York un nuovo record storico. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso invece l’1,5% nonostante l’aumento dei prezzi dei principali metalli.
L’IPC a Città del Messico ha perso l’1% a 31.417,83 punti. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha chiuso in calo dello 0,6% a MXN 45,49. La principale impresa del settore della distribuzione dell’America Latina ha annunciato dei dati di bilancio che non hanno riservato delle grandi sorprese. Cemex (MXP225611567) e América Móvil (MXP001691213) hanno perso rispettivamente l’1,6% ed il 2,8%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,4% e il General a Lima lo 0,2%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,9%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,2% e l’IGBC a Bogotà lo 0,6%.
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