Le borse dell’America Latina hanno chiuso anche oggi contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,1% e raggiunto un nuovo record storico a 70.503,20 punti. Il listino brasiliano è stato spinto dal suo titolo di maggior peso, Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6): +2,6% a BRL 46,95. L’impresa petrolifera ha annunciato ieri dopo la chiusura delle contrattazioni a San Paolo che il suo utile netto è aumentato nel primo trimestre del 68%. Il prezzo del petrolio ha raggiunto inoltre oggi a New York un nuovo massimo assoluto. I timori relativi ad un possibile aumento dei tassi d’interesse hanno pesato sui bancari. Itau (BRITAUACNPR3) ha perso l’1,9%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l’1,4%, Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) il 2% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) il 2%. Il Governatore della Banca Centrale brasiliana ha dichiarato che l’inflazione continua a restare a degli elevati livelli e che potrebbero essere necessarie delle ulteriori misure per tenere sotto controllo i prezzi al consumo.
L’IPC a Città del Messico ha guadagnato lo 0,8% a 30.887,40 punti. Dopo il balzo di ieri Mexichem (MX01ME050007) ha guadagnato oggi un ulteriore 4,4%. L’impresa petrolchimica ha annunciato venerdì scorso che potrebbe creare una joint venture per la produzione di fluoro con una compagnia nordamericana. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,1%, Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) e Cemex (MXP225611567) hanno guadagnato rispettivamente l’1,2% e lo 0,3%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,9%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,4% e l’IBVC a Caracas l’1,6%. Il General a Lima ha guadagnato lo 0,6% e l’IGBC a Bogotà lo 0,3%.
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