Le borse dell’America Latina hanno chiuso anche oggi contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato l’1,1% a 72.592,50 punti. In gran spolvero Centrais Eletricas Brasileiras (BRELETACNOR6): +9,2% a BRL 27. Secondo il quotidiano finanziario “Valor Economico” l’impresa delle utilities sarebbe vicina a trovare un accordo relativo al pagamento di BRL 8,5 miliardi di dividendi che deve ai suoi azionisti dagli anni ottanta. Dopo una seduta di pausa i bancari hanno ripreso oggi a correre.
Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha chiuso in rialzo del 4,9% Itau (BRITAUACNPR3) del 4%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dell’1,8% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) del 2,3%.
Il settore bancario dovrebbe beneficiare notevolmente della recente decisione di Standard & Poor’s, DBRS (Dominion Bond Rating Service) e Fitch di alzare il rating del Brasile al livello di investment grade. Dopo le forti perdite di ieri Vale (BRVALEACNPA3) ha registrato una ripresa ed ha guadagnato l’1,8%.
Ancora male invece Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6): -0,7% a BRL 49.
L’IPC a Città del Messico ha guadagnato lo 0,4% a 31.975,47 punti. Anche oggi América Móvil (MXP001691213) e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) hanno registrato una seduta positiva.
Il titolo del colosso della telefonia mobile ha guadagnato l’1,6%, quello della principale impresa del settore della distribuzione dell’America Latina lo 0,1%. Ancora male Cemex (MXP225611567): -0,9% a MXN 29,41. Ieri J.P. Morgan ha tagliato il suo rating sul titolo del colosso del cemento da “Overweight” a “Neutral”.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,8% e l’IPSA a Santiago del Cile l’1,5%. L’IGBC a Bogotà ed il General a Lima hanno guadagnato rispettivamente lo 0,9% e l’1,3%, l’IBVC a Caracas ha chiuso invariato.
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