Le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,9% a 68.673,10 punti. Per il listino brasiliano si è trattato della terza seduta negativa di fila. Ancora male il settore immobiliare. Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha perso il 4,1% e Cyrela (BRCYREACNOR7) il 2,6%. Santander Securities ha declassato ieri i due titoli indicando che l’aumento dei tassi d’interesse in Brasile dovrebbe penalizzare in particolar modo le imprese immobiliari. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3) hanno registrato anche oggi delle forti perdite sulla scia dei prezzi delle commodities. Il titolo dell’impresa petrolifera ha chiuso in calo del 4,6%, quello del colosso minerario del 3,1%. Il prezzo del petrolio ha perso oggi a New York più di $2 al barile, quello dell’oro $1,70 all’oncia e quello del rame $0,035 a libbra.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,1% a 31.448,11 punti. Bene Telmex (MXP904131325): +1,7% a MXN 21,25. Il principale operatore messicano di telefonia fissa ha annunciato che scorporerà le sue attività internazionali. Seduta positiva anche per Cemex (MXP225611567): +1,5% a MXN 29,68. Il titolo del colosso del cemento ha beneficiato delle notizie positive arrivate dal fronte macroeconomico a Wall Street. Tutti i dati in programma oggi (Occupati ADP, produttività e ISM non manifatturiero) sono risultati essere migliori delle previsioni degli economisti. América Móvil (MXP001691213) e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) hanno perso rispettivamente lo 0,5% e l’1,3%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso l’1,9% e il General a Lima lo 0,9%. L’IPSA a Santiago del Cile ha guadagnato lo 0,2%, l’IGBC a Bogotà lo 0,9% e l’IBVC a Caracas lo 0,3%.
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