La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso oggi in rialzo
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato meno dello 0,1% a 64.640,40 punti. Il listino brasiliano è stato sostenuto da Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i suoi due titoli di maggior peso. Petroleo Brasileiro ha chiuso in rialzo dell’1,8%. Il petrolio si è apprezzato oggi a New York di più di $1 al barile. Vale ha beneficiato di un commento positivo di J.P. Morgan ed ha guadagnato l’1,6%. I timori legati all’aumento dell’inflazione hanno pesato sui titoli del settore immobiliare. Gafisa (BRGFSAACNOR3) e Cyrela (BRCYREACNOR7) hanno perso rispettivamente il 4,8% e il 2,5%. Ancora male i bancari. Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso l’1,4%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) lo 0,9% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) lo 0,3%. Il settore finanziario statunitense ha registrato anche oggi delle forti perdite. Seduta negativa anche per Perdigao (BRPRGAACNOR4): -1,6% a BRL 45,45. Citigroup ha tagliato il suo rating sul titolo della maggiore impresa alimentare del Brasile da “Buy” a “Hold”.
L’IPC a Città del Messico ha perso lo 0,2% a 29.464,54 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha chiuso in calo dello 0,1%, Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) dell’1,6% e Cemex (MXP225611567) dello 0,3%. Bene controtendenza Femsa (MXP320321310): +2,8% a MXN 43,96. Secondo la rivista finanziaria “Barron’s” il primo produttore messicano di bevande potrebbe divenire obiettivo di un takeover.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato l’1,2%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,4% e l’IBVC a Caracas lo 0,2%. Il General a Lima ha perso lo 0,5%, l’IGBC a Bogotà ha chiuso invariato.
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