Tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 3,5% a 55.609,07 punti. Sul mercato azionario brasiliano ha pesato la debolezza dei prezzi delle principali commodities. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in calo del 4,7%. Il prezzo del petrolio ha perso oggi a New York il 3%. Vale (BRVALEACNPA3) è crollato del 7,2%. Il prezzo del rame ha perso oggi al NYMEX quasi il 4%. Il calo dei prezzi metalli ha penalizzato anche il settore della siderurgia. UBS Pactual ha inoltre osservato oggi che la crescita dei produttori brasiliani d’acciaio dovrebbe rallentare a causa del deterioramento della congiuntura mondiale. Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 5,1%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 5,2% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 6,7%. Seduta da dimenticare anche per i bancari. Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) ha chiuso in ribasso del 5,8% dopo aver annunciato che il suo utile netto è calato nel secondo trimestre del 13%. Sulla scia di Banco Bradesco Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 5,2%, Itau (BRITAUACNPR3) il 3,2% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) il 4,7%.
L’IPC a Città del Messico ha perso l’1,8% a 26.487,76 punti. Anche a Città del Messico hanno sofferto in particolar modo i minerari. Penoles (MXP554091415) ha chiuso in ribasso dell’8,1% e Grupo Mexico (MXP370841019) del 5,7%. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso l’1,6% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,7%, Cemex (MXP225611567) ha chiuso invariato.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 3,8%, l’IPSA a Santiago del Cile l’1,1%, l’IGBC a Bogotà l’1,5%, il General a Lima il 2,4% e l’IBVC a Caracas lo 0,1%.
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