Le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 3,3% a 54.720,25 punti. Anche oggi sul mercato azionario brasiliano ha pesato la debolezza dei prezzi delle principali commodities. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in calo del 2,5%. Il prezzo del petrolio ha perso oggi a New York un ulteriore 0,7%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 4,4%. Il prezzo del rame è sceso oggi ai suoi più bassi livelli degli ultimi sei mesi. Nel settore della siderurgia Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha chiuso in calo del 3,9%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) del 5,1% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) del 4,1%. Il forte calo delle quotazioni dei metalli industriali dovrebbe impedire ai produttori di acciaio di alzare ulteriormente i loro prezzi. I bancari hanno continuato a perdere terreno Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 3,6%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 2,8%, Itau (BRITAUACNPR3) il 2,4% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) il 2,8%. Tra i pochi titoli che hanno chiuso in rialzo c’è stato Embraer (BREMBRACNOR4): +1,3% a BRL 12,05. Il costruttore brasiliano di aerei è uno dei maggiori beneficiari del calo del prezzo del petrolio.
Il Merval a Buenos Aires ha chiuso in ribasso del 3,8% a 1.708,95 punti. Standard & Poor’s (abbr. S&P) ha tagliato il rating sovrano creditizio a lungo termine dell’Argentina in valuta estera e locale da “B+” a “B”. Standard & Poor’s ha spiegato la sua decisione con la forte crescita dell’inflazione e con il rischio di instabilità politica nel paese dell’America Latina. Tenaris (LU0156801721) ha perso l’8,2%, Pampa Holding (ARP432631215) il 4,2%, Grupo Financiero Galicia (ARP495251018) il 3,7% e Telecom Argentina (ARP9028N1016) l’1,5%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano l’IPC a Città del Messico ha perso lo 0,7%, l’IPSA a Santiago del Cile l’1,3%, il General a Lima il 3,1%, l’IBVC a Caracas l’1% e l’IGBC a Bogotà lo 0,4%.
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