La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso oggi in forte ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 4,5% a 48.435,30 punti. Era da più di un anno che il listino brasiliano non chiudeva al di sotto della soglia dei 50.000 punti. La pioggia di vendite a San Paolo è stata scatenata dal nuovo forte calo dei prezzi delle commodities.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) è crollato del 6,3%. Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi a New York in ribasso di quasi il 3%.
Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 4,3%. Il prezzo del rame è sceso oggi ai suoi più bassi livelli da quasi otto mesi. L’ulteriore flessione delle quotazioni dei principali metalli ha fatto andare a picco i titoli dei produttori d’acciaio.
Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha chiuso in ribasso dell’8,3%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) del 7,9% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) dell’8,7%.
Cosan (BRCSANACNOR6), il primo produttore al mondo di zucchero, ha chiuso in calo del 14,7%. Il prezzo dello zucchero ha perso oggi a New York un ulteriore 2,1%.
L’IPC a Città del Messico ha perso il 2,3% a 25.629,79 punti. I minerari hanno continuato la loro caduta nel vuoto. Penoles (MXP554091415) ha chiuso in ribasso del 6,4% e Grupo Mexico (MXP370841019) del 6,4%. Forti perdite anche per América Móvil (MXP001691213) e Cemex (MXP225611567). Il titolo del primo operatore di telefonia mobile dell’America Latina ha perso il 4,1%, quello del gigante del cemento il 3,9%. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha chiuso in ribasso dello 0,5%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 4,4%, il General a Lima il 2,7% e l’IPSA a Santiago del Cile l’1,6% L’IGBC a Bogotà e l’IBVC a Caracas hanno guadagnato rispettivamente lo 0,1% e lo 0,2%.
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