Tra le principali borse dell’Europa dell’Est solo Budapest ha potuto chiudere oggi in rialzo.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 4,4% a 1.334,33 punti. I volumi di scambio sono stati anche oggi al di sotto della media. A causa del calo dei prezzi delle commodities e della crisi del Caucaso il clima sulla piazza finanziaria russa continua ad essere pessimo. Sul sentiment degli investitori ha pesato oggi in aggiunta il deludente dato sul PIL per il secondo trimestre. Il Servizio Federale di Statistica RosStat ha comunicato che lo scorso trimestre il PIL della Russia è aumentato da anno ad anno del 7,5%. Si è trattato del più moderato incremento dal terzo trimestre del 2006. Il Presidente russo Dmitri Medvedev ha cercato, senza molto successo, di tranquillizzare gli investitori. Secondo Medvedev molte imprese russe sarebbero sottovalutate. Medvedev è ottimista che il mercato azionario russo si stabilizerà e tornerà ai livelli dell’inizio dell’anno. Le parole di Medvedev hanno solo potuto limitare le perdite delle imprese controllate dallo stato come Rosneft (RU000A0J2Q06) e Gazprom (RU0007661625). Rosneft ha perso l’1% e Gazprom lo 0,9%. La maggior parte dei titoli dell’RTS sono andati altrimenti, come già ieri, a picco. LUKoil (RU0009024277) ha chiuso in calo del 5,3%, Surgutneftegas (RU0006936028) dell’11,4%, Norilsk Nickel (RU0007288411) del 2%, Sberbank (RU0009029540) del 6,9%, VTB Bank (RU000A0JP5V6) dell’8,3% e Severstal (RU0009046510) del 10,5%.
Il BUX a Budapest ha guadagnato lo 0,2% a 20.040,76 punti. Quasi tutte le blue chips ungheresi hanno potuto registrare una ripresa. MOL (HU0000068952) ha guadagnao l’1,5%, Magyar Telekom (HU0000016522) lo 0,5% e Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,9%. OTP Bank (HU0000061726) ha sofferto insieme all’intero settore bancario ed ha chiuso in calo dell’1,5%.
Il PX a Praga ha perso il 4,9% a 1.322,00 punti. Gli operatori hanno parlato di vendite “dettate dal panico”. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) e NWR (NL0006282204) hanno guidato anche oggi la lista dei ribassi. Il titolo del gigante delle utilities ha chiuso in calo del 6,4%, quello del produttore di carbone del 10,6%. Tra gli altri titoli del listino ceco Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso il 3,9%, Erste Bank (AT0000652011) il 3,8% e Teléfónica O2 C.R. (CZ0009093209) il 3,2%.
Il WIG a Varsavia ha perso l’1,7% a 39.572,33 punti. Anche nella capitale polacca i bancari hanno sofferto in particolar modo. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha chiuso in calo dell’1,5%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) del 2%, BZW Bank (PLBZ00000044) del 3,1% e BRE Bank (PLBRE0000012) dell’1,7%. Il calo dei prezzi dei principali metalli ha pesato su KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017). Il titolo del primo produttore europeo di rame ha chiuso in ribasso del 2,6% Ancora bene PKN Orlen (PLPKN0000018): +1% a KPN 32,69. Secondo la stampa polacca PKN Orlen potrebbe cedere le sue attività nella chimica.
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