Tra le principali borse dell’Europa dell’Est solo Praga ha potuto chiudere oggi in rialzo.
La Borsa di Mosca ha vissuto anche oggi una giornata nera. Le autorità finanziarie russe hanno sospeso le contrattazioni alle ore 12:00 locali quando l’indice RTS perdeva il 6,4% a 1.058,84 punti. La crisi di liquidità in Russia si è inasprita a causa dell’ulteriore calo di fiducia sul mercato. Secondo l’agenzia stampa “Interfax” soprattuto le banche di piccole e medie dimensioni avrebbero delle serie difficoltà a causa dell’improvvisa mancanza di finanziamenti interbancari. Per cercare di attenuare la crisi la Banca Centrale ha iniettato oggi nel sistema bancario russo RUB 340 miliardi (€9,3 miliardi). Già ieri erano stati messi a disposizione delle banche commerciali RUB 360 miliardi attraverso delle operazioni Repo. Aleksei Kudrin, il Ministro russo delle Finanze, ha chiesto oggi alle tre maggiori banche del paese di sostenere le più piccole rivali. Kudrin ha cercato di gettare acqua sul fuoco indicando che le riserve di oro e valuta della Russia sono tra le più elevate al mondo. Kudrin ha osservato inoltre che la Russia raccoglie ogni giorno $850 milioni attraverso la vendita di petrolio e gas. Secondo Kudrin le misure prese dal Governo stabilizzeranno la situazione. Konstantin Korischtschenko, il vice-Presidente della Banca Centrale, ha dichiarato da parte sua che per risolvere la crisi sono a disposizione RUB 3 bilioni (€82,6 miliardi). Bisogna ora attendere se le contrattazioni verranno riaperte domani e come reagirà il mercato. Le vendite hanno colpito oggi soprattutto i bancari. Prima dello stop ordinato dalle autorità finanziarie Sberbank (RU0009029540) perdeva il 17,3% e VTB Bank (RU000A0JP5V6) l’11,5%.
Il BUX a Budapest ha perso il 3,8% a 17.889,33 punti. Anche oggi tutti i titoli principali del listino ungherese hanno registrato una seduta negativa. OTP Bank (HU0000061726) ha chiuso calo del 3,1%, FHB (HU0000078175) del 2,5%, Magyar Telekom (HU0000016522) del 5%, Gedeon Richter (HU0000067624) dell’1,9% e MOL (HU0000068952) del 5,8%.
Dopo il crollo di ieri il PX a Praga ha chiuso in rialzo dell’1,7% a 1.187 punti. I bancari hanno registrato una ripresa. Komercni Banka (CZ0008019106) ha guadagnato l’1,9% e Erste Bank (AT0000652011) lo 0,1%. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) ha beneficiato dell’aumento del prezzo del petrolio ed ha chiuso in rialzo del 2,9%. Orco Property (LU0122624777) è stato massacrato anche oggi. Il titolo dell’impresa immobiliare ha chiuso in calo del 17,5%.
Il WIG a Varsavia ha perso lo 0,4% a 36.431,54 punti. Alcune blue chips polacche hanno potuto recuperare parte del terreno perso durante le scorse sedute. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha guadagnato l’1,8%, PKN Orlen (PLPKN0000018) il 2,7% e Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) lo 0,8%. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha chiuso in calo dell’1,7%, Bank Pekao (PLPEKAO00016) dell’1,3% e Polish Oil & Gas (PLPGNIG00014) dell’1,7%.
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