Tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in calo.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 5,4% a 42.100,79 punti. Era dal marzo del 2007 che il listino brasiliano non scendeva a tali livelli. Come Wall Street anche il Bovespa ha potuto recuperare nel finale notevolmente terreno dai suoi minimi intraday. Nel corso della seduta l’indice è arrivato a perdere circa il 16%, un vero crack. A causa del panico tra gli investitori e della pioggia di vendite le contrattazioni sono state sospese per due volte. La pressione ribassista a San Paolo è stata particolarmente forte a causa del crollo dei prezzi delle commodities. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 6,8%. Il prezzo del rame ha perso oggi a New York il 7,4%. Dopo essere sceso intraday fino a BRL 25 Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in calo del 3,2% a BRL 30. Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi al NYMEX in calo del 6,5%. Tra i titoli dei produttori d’acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso l’8,4%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 3,8% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) l’11,1%. UBS ha declassato oggi Companhia Siderúrgica Nacional ed Usiminas a “Neutral”. Cosan (BRCSANACNOR6), il primo produttore al mondo di zucchero, ha perso il 10,7%. Le quotazioni delle materie prime agricole sono andate oggi a picco a Chicago e a New York. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 7,2%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 6,6%, Itau (BRITAUACNPR3) il 4,7% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) il 2,6%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso del 5,4% a 21.749,13 punti. América Móvil (MXP001691213) ha potuto limitare le perdite grazie ad una forte ripresa nel finale di seduta. Il titolo del colosso della telefonia mobile ha chiuso in ribasso di solo l’1%. Gli altri titoli principali del listino messicano sono invece affondati. Banorte (MXP370711014) ha perso il 13,5%, Cemex (MXP225611567) l’11,8%, Grupo Mexico (MXP370841019) l’11,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 10,9%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 5,9%, l’IPSA a Santiago del Cile il 6% e il General a Lima il 9,3%, l’IGBC a Bogotà il 4,9% e l’IBVC a Caracas lo 0,3%.
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