Tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in forte ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 3,9% a 37.080,30 punti. Per il listino brasiliano si è trattato della sesta seduta negativa di fila. Sul sentiment degli investitori a San Paolo ha pesato il crollo di Wall Street. Il Bovespa si era mantenuto durante la seduta a lungo in territorio positivo, la pioggia di vendite a New York ha però aiutato e fatto vincere ancora una volta gli orsi anche sulla piazza finanziaria brasiliana. Seduta da dimenticare per il settore immobiliare. Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha perso 17% e Cyrela (BRCYREACNOR7) il 14%. Il credit crunch si sta inasprendo sempre più anche in Brasile. Ciò vuol dire che le imprese immobiliari dovrebbe avere delle serie difficoltà a finanziare i loro progetti e che la domanda di immobili dovrebbe calare. Nel settore bancario Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 7,8%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 7,2%, Itau (BRITAUACNPR3) il 5% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) il 7,7%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno perso rispettivamente il 3,1% e il 4,8%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1,8% a 20.310,20 punti. Sul listino messicano ha pesato il crollo di Cemex (MXP225611567): -15,2% a MXN 10,52. Citigroup ha declassato oggi il titolo del colosso del cemento da “Buy” a “Hold”. Gli altri titoli principali del listino messicano hanno chiuso in rialzo. América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato l’1,7% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 5,3%, l’IPSA a Santiago del Cile l’1,6%, l’IGBC a Bogotà il 2,3% il General a Lima l’8,8% e l’IBVC a Caracas l’1,5%.
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