Borse dell’Europa dell’Est: Mosca resta chiusa e si salva, panico a Praga

Un laptop mostra un grafico

La Borsa di Mosca è rimasta oggi chiusa. A causa del crollo di Wall Street di ieri e del panico sulle borse asiatiche le autorità finanziarie russe hanno deciso questa mattina di non far partire le contrattazioni sia al RTS che al MICEX (in rubli). In effetti ci sarebbe stata sicuramente una nuova carneficina, che è stata meglio evitare. Mentre gli operatori di borsa hanno iniziato il fine settimana con un giorno di anticipo il Parlamento russo ha approvato oggi il pacchetto di aiuti per il settore finanziario elaborato dal Governo. Il Premier Vladimir Putin ha dichiarato che per l’acquisto di azioni ed obbligazioni russe sono a disposizione RUB 175 miliardi (circa €4,9 miliardi). Il Governo inizierà già la prossima settimana ad acquistare titoli sul mercato.

Il BUX a Budapest ha chiuso in ribasso del 2,9% a 14.577,46 punti. La seduta è stata estremamente nervosa. Dopo il crollo di ieri OTP Bank (HU0000061726) ha perso oggi un ulteriore 6,6%. Anche oggi la prima banca ungherese ha smentito con decisione di avere dei problemi di liquidità. Male anche MOL (HU0000068952) e Magyar Telekom (HU0000016522). Il titolo dell’impresa petrolchimica ha perso l’8%, quello dell’ex-monopolista delle telecomunicazioni il 3,7%. Gedeon Richter (HU0000067624) ha registrato invece un rialzo del 9,5%. I guadagni del titolo dell’impresa farmaceutica hanno contribuito notevolmente a limitare le perdite dell’intero listino ungherese.

Il PX a Praga ha perso il 14,9% a 888,50 punti. Sulla piazza finanziaria ceca è scoppiato oggi, come su molte altre borse, letteralmente il panico. Tutti i titoli del PX sono andati a picco. Erste Bank (AT0000652011) ha perso il 22,2%, Komercni Banka (CZ0008019106) il 14,8%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) il 13,7%, Unipetrol (CZ0009091500) il 16% e Teléfónica O2 C.R. (CZ0009093209) il 13,2%.

Il WIG a Varsavia ha perso l’8% a 31.041,42 punti. Tutti i venti titoli principali del listino polacco hanno registrato delle forti perdite. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017), il primo produttore europeo di rame, è collassato a causa del crollo dei prezzi dei principali metalli del 21%. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 3,7%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 6,8%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) il 5,9% e PKN Orlen (PLPKN0000018) l’8,6%.

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