Eccetto Mosca tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in rialzo.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 6,3% a 791,20 punti. Le autorità finanziarie russe avevano deciso venerdì scorso di non far partire le contrattazioni sia al RTS che al MICEX (in rubli) per evitare una carneficina. I titoli russi quotati a Londra, a Francoforte e a New York erano stati in effetti massacrati. Il massacro ha avuto oggi una logica ripercussione sul mercato domestico. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 12,8%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 10,5%, Gazprom (RU0007661625) l’11,6% e Sberbank (RU0009029540) il 7%. Surgutneftegas (RU0006936028) ha guadagnato il 22,5%. Secondo delle voci di mercato un investitore strategico avrebbe acquistato massivamente titoli della quinta impresa petrolifera russa. Norilsk Nickel (RU0007288411) ha beneficiato della ripresa dei prezzi dei principali metalli ed ha guadagnato lo 0,8%.
Il BUX a Budapest ha chiuso in rialzo del 5,6% a 15.387,80 punti. Dopo l’Islanda anche l’Ungheria è stata messa alle corde dalla crisi dei mercati finanziari. Oggi sia l’Unione Europea che il Fondo Monetario Internazionale hanno offerto il loro aiuto a Budapest per cercare di frenare il deprezzamento del fiorino. OTP Bank (HU0000061726), che era stato massacrato durante le scorse sedute, è rimbalzato di più dell’11%. Eccezionale rimbalzo anche per MOL (HU0000068952): +12,6% a HUF 12.945. Magyar Telekom (HU0000016522) e Gedeon Richter (HU0000067624), che avevano potuto limitare le perdite la scorsa settimana grazie al loro carattere difensivo, hanno perso rispettivamente il 3,3% e lo 0,3%.
Il PX a Praga ha guadagnato il 10,5% a 981,50 punti. Dopo il crollo di venerdì scorso tutti i titoli principali del PX hanno registrato oggi un forte rimbalzo. Erste Bank (AT0000652011) ha guadagnato il 15,1%, Komercni Banka (CZ0008019106) il 4,1%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) l’11,1%, Unipetrol (CZ0009091500) il 10% e Teléfónica O2 C.R. (CZ0009093209) il 12,5%.
Il WIG a Varsavia ha guadagnato l’1,8% a 31.578,90 punti. Secondo Slawomir Skrzypek, il Presidente della Banca Centrale polacca la crisi dei mercati finanziari avrebbe pesato sulle banche polacche meno che sugli istituti di credito degli altri paesi della zona euro. Skrzypek ha osservato che la liquidità non è finora un problema. Se una banca polacca dovesse avere però dei problemi di liquidità allora la Banca Centrale interverrà. La maggior parte delle blue chips polacche hanno chiuso in rialzo. PKO Bank Polski (PLPKO0000016) ha guadagnato lo 0,4%, Telekomunikacja Polska (PLTLKPL00017) il 2,2% e PKN Orlen (PLPKN0000018) il 3,8%. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso il 2,2% e Bank Pekao (PLPEKAO00016) l’1,2%.
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