Tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in calo.
Il Bovespa a San Paolo è crollato dell’11,4% a 36.833,02 punti. Per il listino brasiliano si è trattato del più forte ribasso da più di dieci anni. A causa dell’ondata di vendite le contrattazioni sono state sospese una volta nel corso della seduta. Sul mercato azionario brasiliano hanno pesato l’allarme recessione negli USA ed il forte calo dei prezzi delle commodities. J.P. Morgan e Deutsche Bank hanno tagliato inoltre le loro stime sulla crescita economia del Brasile nel 2009. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 10,5%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l’8%, Itau (BRITAUACNPR3) l’11% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) il 12,5%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in ribasso del 12,1%. Il prezzo del petrolio è crollato oggi al NYMEX di più del 5%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 15,2% BRL 27,70. I prezzi dei metalli di base hanno registrato sia a Londra che a New York delle forti perdite. Tra i titoli dei produttori d’acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha chiuso in ribasso del 17,1%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) del 14,9% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) del 14,5%.
L’IPC a Città del Messico ha perso il 5% a 21.135,42 punti. La lista dei ribassi è stata guidata dai minerari. Penoles (MXP554091415) ha chiuso in calo del 14% e Grupo Mexico (MXP370841019) del 15,6%. Tra gli altri titoli del listino messicano América Móvil (MXP001691213) ha perso il 4,2%, Cemex (MXP225611567) il 12,4%, Banorte (MXP370711014) il 10,2% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2,8%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 12,2%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,4%, il General a Lima l’8,6%, l’IBVC a Caracas lo 0,6% e l’IGBC a Bogotà il 6,4%.
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