Tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso anche oggi in forte ribasso.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 9,5% a 713,90 punti. Era dal marzo del 2005 che il listino russo non scendeva a tali livelli. Appena cinque mesi fa, il 15 maggio, l’indice RTS aveva raggiunto un massimo assoluto a 2.411,95 punti. Anche oggi, a causa dell’ondata di vendite, le autorità russe hanno sospeso le contrattazioni per un’ora. Sul mercato azionario russo hanno continuato a pesare i timori relativi alle prospettive dell’economia mondiale ed il forte calo dei prezzi delle commodities. Standard & Poor’s ha indicato inoltre oggi che il recente notevole calo delle riserve di valuta della Russia rappresenta un rischio per il suo rating sul debito. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 18,3%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 7,9%, Surgutneftegas (RU0006936028) il 3%, Gazprom (RU0007661625) l’11,3% e Sberbank (RU0009029540) il 10%. Norilsk Nickel (RU0007288411) ha chiuso in rialzo del 6,3%. La prima impresa mineraria russa ha annunciato di aver accolto la richiesta del suo azionista RusAl e terrà il prossimo 26 dicembre un’assemblea straordinaria. RusAl, il primo produttore al mondo di alluminio, controlla il 25% di Norilsk Nickel e punta a sostituire il suo attuale board.
Il BUX a Budapest ha perso l’8,6% a 13.239,39 punti. L’Ungheria continua a trovarsi in una situazione molto precaria. A causa delle conseguenze della crisi dei mercati finanziari e di un possibile aumento del deficit pubblico Standard & Poor’s ha posto sotto osservazione con implicazioni negative il rating sul debito dell’Ungheria. La Banca Centrale Europea ha messo oggi a disposizione della Banca Nazionale ungherese una linea di credito di €5 miliardi. La notizia ha potuto dare un po’ di respiro al fiorino ma non al mercato azionario ungherese. Anche oggi tutte le blue chips hanno registrato delle forti perdite. OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 12,8%, MOL (HU0000068952) il 10,9%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 5,7% e Gedeon Richter (HU0000067624) il 5%.
Il PX a Praga ha perso il 6% a 938,50 punti. Anche oggi tutti i titoli del listino ceco hanno chiuso in ribasso. Erste Bank (AT0000652011) ha perso il 6%, Komercni Banka (CZ0008019106) l’8%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) il 5,3%, Unipetrol (CZ0009091500) il 4,6% e Teléfónica O2 C.R. (CZ0009093209) il 4,4%.
Il WIG a Varsavia ha chiuso in calo del 3,1% a 30.047,39 punti. I bancari hanno sofferto in particolar modo. Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 4,8%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) il 5,8%, BRE Bank (PLBRE0000012) il 10,3% e BZW Bank (PLBZ00000044) il 3,8%. Polish Oil & Gas (PLPGNIG00014) è stato tra i venti titoli principali della Borsa di Varsavia uno dei pochi a chiudere in rialzo. Il titolo del primo fornitore di gas della Polonia ha beneficiato del suo carattere difensivo ed ha guadagnato il 2,2%.
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