Eccetto Caracas tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 3,8% a 36.361,91 punti. Sul mercato azionario brasiliano hanno pesato i timori relativi alle prospettive dell’economia ed il forte calo dei prezzi delle commodities. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in ribasso del 5,6%. Il prezzo del petrolio ha perso oggi a New York un ulteriore 6,9%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 3,8%. Il prezzo del rame ha perso oggi al NYMEX più del 5%. Tra i titoli dei produttori d’acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha chiuso in ribasso del 7,5%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) del 3,5% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) dell’6,4%. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 6,5%. Secondo delle voci di stampa la prima banca brasiliana avrebbe raggiunto un accordo per acquistare per BRL 6,4 miliardi Nossa Caixa (BRBNCAACNOR2). In seguito alla notizia Nossa Caixa ha chiuso in rialzo del 13,1%.
L’IPC a Città del Messico ha perso il 3,9% a 19.650,86 punti. I minerari hanno guidato anche oggi la lista dei ribassi. Penoles (MXP554091415) ha perso il 9% e Grupo Mexico (MXP370841019) il 7,6% Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha chiuso in calo del 5,7%. La crescita delle vendite del gigante della distribuzione ad ottobre ha deluso le attese del mercato. Tra gli altri titoli principali dell’IPC América Móvil (MXP001691213) ha perso l’1,1%, Banorte (MXP370711014) il 3,3% e Cemex (MXP225611567) il 3,7%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano l’IPSA a Santiago del Cile ha perso il 2,7%, il General a Lima il 6,7% e l’IGBC a Bogotà il 4,3%. L’IBVC a Caracas ha chiuso invariato. La Borsa di Buenos Aires è rimasta ferma a causa di una festività in Argentina.
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