Eccetto San Paolo tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in rialzo.
Il Bovespa ha perso lo 0,8% a 37,968.11 punti. Il PIL del Brasile è aumentato lo scorso trimestre da anno ad anno del 6,3%. Il dato ha superato le previsioni degli economisti ma ha poco ispirato gli investitori visto che è chiaro che anche l’economia brasiliana ha rallentato notevolmente dall’inizio di ottobre a causa della crisi finanziaria. Dopo il rally delle scorse sedute su molti titoli sono scattate oggi delle prese di beneficio. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso l’1,3%, Itau (BRITAUACNPR3) lo 0,9% e Unibanco (BRUBBRCDAM14) l’1,4%. Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) ha chiuso in rialzo dello 0,2%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso lo 0,5%. Dopo il rimbalzo di ieri il prezzo del petrolio ha chiuso oggi a New York in calo del 3,8%. Ancora bene i titoli dei produttori d’acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha guadagnato l’1,3%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2,2% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 2,3%. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso invariato.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dell’1,3% a 21.439,65 punti. Dopo l’eccezionale balzo di ieri Cemex (MXP225611567) ha guadagnato un ulteriore 7,4%. Il titolo del gigante del cemento ha beneficiato ancora del maxi-piano di investimenti annunciato da Barack Obama nelle infrastrutture degli USA. Bene anche le altre blue chips messicane. América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato l’1,2% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,9%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato il 2,1%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,1%, l’IGBC a Bogotà il 2,4%, l’IBVC a Caracas lo 0,5% ed il General a Lima il 5,1%.
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