Eccetto San Paolo e Città del Messico tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi in rialzo.
Il Bovespa ha perso l’1,2% a 38.519,07 punti. Nel settore dell’acciaio Gerdau (BRGGBRACNPR8) ha chiuso in calo del 4,4%. Sul titolo ha pesato l’incertezza relativa al futuro dell’industria automobilistica statunitense. L’impresa brasiliana è particolarmente esposta sul mercato nordamericano dell’acciaio. Nel settore delle telecomunicazioni Telemar Tele Norte Leste (BRTNLPACNOR3) e Brasil Telecom (BRBRTPACNPR2) hanno perso rispettivamente il 3,3% ed il 7,7%. Secondo delle voci di stampa le autorità antritrust potrebbero ritardare la fusione tra le due imprese attraverso la richiesta della separazione delle loro attività nei servizi di Internet. Perdigao (BRPRGAACNOR4) ha chiuso in calo del 4,8%. Credit Suisse ha tagliato il suo rating sul titolo della maggiore impresa brasiliana dell’industria alimentare a “Neutral”. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato l’1,8%. Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi a New York in rialzo del 10,2%. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso in ribasso del 2,1% nonostante i prezzi dei principali metalli abbiano continuato oggi a recuperare terreno.
Dopo quattro sedute positive di fila l’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1,3% a 21.408,35 punti. Cemex (MXP225611567) è crollato del 19%. Il colosso del cemento è riuscito a rinegoziare la scandenza di solo una piccola parte dei suoi titoli di debito. América Móvil (MXP001691213) ha chiuso in rialzo dello 0,5%, Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha perso lo 0,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato il 2,7%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,3%, l’IGBC a Bogotà l’1,2%, il General a Lima lo 0,2% e l’IBVC a Caracas lo 0,2%.
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