Le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,8% a 44.181,98 punti. I prezzi al consumo hanno registrato a marzo in Brasile la loro più moderata crescita degli ultimi diciotto mesi. La notizia ha fatto aumentare le speranze del mercato su degli ulteriori tagli dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale brasiliana. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha guadagnato l’8,4%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) il 7% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 7,4%. Nel settore della distribuzione Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) ha chiuso in rialzo del 10,1% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) del 5,1%. Le imprese immobiliari e quelle retail sono di norma le maggiori beneficiarie di un calo del costo del denaro. Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso l’8,2%. Antonio Francisco de Lima Neto, l’Amministratore Delegato della prima banca brasiliana, ha dato le sue dimissioni, probabilmente sotto pressione del Governo. Secondo la stampa brasiliana il Governo sarebbe infatti stato molto scontento della politica dei prestiti di Banco do Brasil. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3) hanno chiuso poco mossi. Il titolo del colosso del petrolio ha perso lo 0,3%, quello del primo produttore al mondo di ferro ha guadagnato lo 0,3%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,5% a 20.530,63 punti. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha perso l’1,9%. Le vendite del gigante della distribuzione sono calate a marzo dell’1,1%. Male anche América Móvil (MXP001691213): -0,5% a MXN 19,60. Banorte (MXP370711014) ha guadagnato lo 0,8%, Cemex (MXP225611567) lo 0,1% e Grupo Mexico (MXP370841019) il 3,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato l’1,2%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,2% e il General a Lima lo 0,1%. L’IBVC a Caracas e l’IGBC a Bogotà hanno perso rispettivamente lo 0,4% e lo 0,2%.
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