Tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno registrato oggi delle forti perdite.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 5% a 961,04 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a venerdì e sono stati al di sopra della media. La Banca Mondiale ha avvertito oggi che la recessione sarà più grave del previsto. La Banca Mondiale si attende ora per quest’anno un declino dell’economia globale del 2,9%. In precedenza la Banca Mondiale aveva previsto un calo dell’1,7%. La notizia ha fatto scattare una pioggia di vendite sui mercati delle commodities. Il prezzo del petrolio è crollato a New York di più del 4%. Quasi tutte le blue chips russe sono andate perciò a picco. LUKoil (RU0009024277) ha perso il 6,6%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 7,7%, Norilsk Nickel (RU0007288411) il 6,9% e Sberbank (RU0009029540) il 10,4%. Gazprom (RU0007661625) ha chiuso invariato.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,9% a 14.722,13 punti. La Banca Centrale ungherese ha lasciato i suoi tassi d’interesse invariati. Gli investitori avevano sperato in un piccolo taglio. Tutti i titoli di maggior peso del BUX hanno chiuso in ribasso. OTP Bank (HU0000061726) ha perso il 3,4%, MOL (HU0000068952) il 3,9%, Magyar Telekom (HU0000016522) il 2,7% e Gedeon Richter (HU0000067624) l’1,3%.
Il PX a Praga ha perso il 3,5% a 898,90 punti. Tutti i titoli del listino ceco hanno chiuso in ribasso. Tra le blue chips Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso il 3,2%, Erste Group Bank (AT0000652011) il 6,4%, Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) il 2,7% e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) lo 0,7%.
Il WIG a Varsavia ha perso il 5% a 29.975,36 punti. Tutti i venti titoli di maggior peso del listino polacco hanno registrato una seduta negativa. I titoli dei produttori di materie prime hanno sofferto in particolar modo. KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017) ha perso l’8,8%, PKN Orlen (PLPKN0000018) l’8,2% e Lotos (PLLOTOS00025) il 10%.
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