Tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in forte ribasso.
L’indice RTS ha perso a Mosca il 3,7% a 1.421,29 punti. I volumi di scambio sono aumentati rispetto a ieri e sono stati nella media. Sul mercato azionario russo hanno pesato oggi il calo dei prezzi delle materie prime e il deludente dato sulla fiducia dei consumatori negli USA. Tra le blue chips russe LUKoil (RU0009024277) ha perso il 5,8%, Rosneft (RU000A0J2Q06) il 3,8%, Gazprom (RU0007661625) il 5,9% e Sberbank (RU0009029540) il 4,9%.
Il BUX a Budapest ha perso il 2,5% a 21.017,56 punti. OTP Bank (HU0000061726) ha sofferto come tutto il settore bancario europeo ed ha chiuso in calo del 5,4%. Seduta negativa anche per le altre blue chips ungheresi. MOL (HU0000068952) ha perso il 2,5%, Gedeon Richter (HU0000067624) lo 0,3% e Magyar Telekom (HU0000016522) lo 0,6%.
Il PX a Praga ha perso l’1,4% a 1.152,30 punti. I bancari sono andati a picco anche nella capitale ceca. Komercni Banka (CZ0008019106) ha perso il 4,1% e Erste Group Bank (AT0000652011) il 3,5%. Ceske Energeticke Zavody (CZ0005112300) e Telefónica O2 C.R. (CZ0009093209) hanno guadagnato rispettivamente lo 0,9% e l’1,4%.
Il WIG a Varsavia ha perso l’1,8% a 39.146,97 punti. Tra i bancari Bank Pekao (PLPEKAO00016) ha perso il 3,7%, PKO Bank Polski (PLPKO0000016) l’1,6%, BZW Bank (PLBZ00000044) il 3,1% e BRE Bank (PLBRE0000012) il 2,9%. Il calo del prezzo del rame ha penalizzato KGHM Polska Miedz (PLKGHM000017). Il titolo dell’impresa mineraria polacca ha chiuso in calo del 3,9%. Asseco Poland (PLSOFTB00016) ha guadagnato controtendenza il 3%. La principale impresa IT dell’Europa dell’Est ha pubblicato dei dati di bilancio per il terzo trimestre migliori delle stime degli analisti.
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