
La maggior parte delle borse dell'America Latina ha chiuso in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l'1,2% a 54.447,77 punti. Per il listino brasiliano si è trattato della quarta seduta negativa di fila. La produzione industriale è aumentata lo scorso mese in Cina, il principale partner commerciale del Brasile, meno di quanto atteso dagli economisti. La notizia ha pesato sui titoli dei produttori di materie prime. Fibria Celulose (BRFIBRACNOR9), il maggior fabbricante di cellulosa a livello mondiale, ha perso l'1,9%. Vale (BRVALEACNPA3), il primo produttore al mondo di minerale di ferro, ha chiuso in ribasso del 2,1%. Gerdau (BRGGBRACNPR8), il maggior produttore d'acciaio dell'America Latina, ha perso l'1,6%. Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha perso il 5%. Il costruttore edile ha chiuso a sorpresa il primo trimestre in rosso. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso il 2,3%. Il prezzo del petrolio ha chiuso a New York in calo dello 0,9%.
Tra gli altri indici del continente sudamericano l'IPC a Città del Messico ha guadagnato lo 0,1% e il General a Lima l'1,1%. Il Merval a Buenos Aires ha perso il 3,5% e l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,9%. Le borse di Bogotà e Caracas sono rimaste ferme.

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