Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 4,2% a 45.228,95 punti. Si è trattato per l’indice brasiliano della peggiore seduta dal settembre del 2011. Era inoltre dall’aprile del 2009 che il Bovespa non chiudeva a tali livelli. La produzione industriale è calata a maggio in Brasile del 2%. Gli economisti avevano atteso un calo di solo l’1,1%. La notizia ha fatto fortemente aumentare i dubbi degli investitori relativi alle prospettive della prima economia dell’America Latina. Nomura ha avvertito in una nota che il Brasile potrebbe entrare anche in una recessione alla fine dell’anno visto che la più restrittiva politica monetaria negli USA sta riducendo i flussi di capitale verso il Sudamerica.
Le vendite hanno colpito tutti i settori. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 5,6%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 5% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) il 4,3%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso del 3,3%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 7,2% e PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 7,4%. Nel settore retail Grupo Pao de Acucar (BRPCARACNPR0) ha perso il 3,8%, Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) il 5% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) il 4,4%.
OGX Petroleo & Gas (BROGXPACNOR3) ha perso un ulteriore 19,6%. Morgan Stanley ha tagliato il suo rating sul titolo del gruppo petrolifero ad “Underweight”.
Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 5,8% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 6,7%.
Vale (BRVALEACNPA3) ha perso il 4,3% e Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) il 4,8%.
Tra gli altri indici del continente sudamericano l‘IPC a Città del Messico ha perso lo 0,8%, il General a Lima lo 0,8%, il Merval a Buenos Aires lo 0,9%, l’IPSA a Santiago del Cile il 2% e il Colcap a Bogotà l’1%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato l’1,9%.
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