I pessimi fondamentali del Brasile, insieme all’elevata inflazione e ad una valuta più debole, sono un “mal di testa” per la Banca centrale. Riteniamo che la Banca centrale debba agire in fretta e in modo deciso per contenere l’inflazione e dare sostegno alla valuta, in modo che il ciclo generale rialzista possa essere più breve (e più orientato alla crescita). Pensiamo inoltre che la Banca abbia un tempo utile limitato in cui agire, poiché ci aspettiamo che la pressione politica per misure pro-crescita cresca all’approssimarsi delle elezioni.
In questo quadro riteniamo che la Banca centrale brasiliana abbia di recente perso un’occasione, quando ha deciso all’unanimità di alzare i tassi d’interesse solo di 50 pb, come atteso dal mercato. Anche il comunicato relativo alla decisione ha lasciato indifferenti, ripetendo semplicemente le parole del comunicato di luglio. Non ha sorpreso, quindi, il fatto che il Real Brasiliano abbia scambiato poco mosso. Dobbiamo ora aspettare le minute (che saranno pubblicate il 5 settembre) per avere un’idea migliore di quanto aggressivamente la Banca centrale sia disposta ad occuparsi dell’inflazione (e del Real) e sacrificare la crescita.
A meno che la Banca centrale brasiliana aumenti la propria determinazione, sarà difficile per il Real guadagnare terreno rispetto al Dollaro Americano (senza l’aiuto della Federal Reserve). Allo stesso tempo, riteniamo che lo spazio per un ribasso del Real sia limitato, grazie al credibile programma di intervento annunciato dalla Banca centrale settimana scorsa.
La nostra previsione a 1 anno per il cross USD/BRL resta a 2,35.
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