La produzione russa di petrolio ha raggiunto un nuovo livello record. È quanto emerge dai dati pubblicati oggi dal ministero dell’Energia a Mosca.
La Russia ha prodotto a settembre 11,11 milioni di barili di petrolio al giorno, si tratta di un aumento di quasi il 4% rispetto ai 10,71 milioni di barili di agosto. La produzione russa non era mai stata così elevata nell’era post-sovietica.
La notizia arriva pochi giorni dopo che l’OPEC ha raggiunto ad Algeri un accordo preliminare per cercare di stabilizzare il mercato petrolifero. Il cartello vuole limitare il prossimo anno la sua produzione a 32,5-33 milioni di barili al giorno. Il patto deve essere ancora ratificato nel consueto vertice ufficiale di Vienna, in programma il prossimo 30 novembre.
Venerdì scorso il ministro russo dell’Energia Alexander Novak aveva dichiarato che il suo Paese troverà i meccanismi e gli strumenti necessari per congelare la sua produzione in caso dovesse raggiungere un accordo con l’OPEC su una riduzione dell’offerta.
I grandi produttori di petrolio discutono da tempo su come stabilizzare i prezzi. A gennaio la quotazione del Brent era precipitata sotto 28 dollari al barile. Dopo l’accordo tra i membri dell’OPEC il greggio si è apprezzato sensibilmente ed è tornato venerdì sopra 50 dollari al barile.
L’aumento della produzione russa non è dovuto solamente ai giacimenti convenzionali. Nonostante le sanzioni occidentali i grandi gruppi petroliferi come Gazprom Neft (RU0009062467) e Rosneft (RU000A0J2Q06) stanno continuando ad incrementare le loro estrazioni di idrocarburi contenuti negli scisti.
Goldman Sachs prevede che la produzione russa di petrolio supererà entro tre anni il record raggiunto durante l’era sovietica. La banca d’affari si attende per quest’anno 11,21 milioni di barili al giorno, per il prossimo 11,41 milioni di barili al giorno e per il 2018 11,65 milioni di barili al giorno. Lo scorso anno la Russia aveva prodotto 11,06 milioni di barili al giorno.
Secondo i dati dell’AIE, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, la produzione russa toccò un massimo storico a 11,41 milioni di barili al giorno nel 1988, quando il Paese faceva ancora parte dell’Unione Sovietica.
Anche UBS si attende che la produzione russa salirà ancora a seguito dell’avvio di nuovi progetti e della migliore gestione dei giacimenti convenzionali. La banca d’affari svizzera prevede per il prossimo anno una crescita del 2,7%.
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