Tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,6% a 54.972,10 punti. Per il listino brasiliano si è trattato della quinta seduta negativa di fila. L’indice PMI di HSBC e Markit relativo al settore manifatturiero della Cina, il principale partner commerciale del Brasile, è calato questo mese ai minimi dal marzo del 2009. Sulla Borsa di San Paolo hanno ancora pesato inoltre i timori legati alla crisi del debito in Europa. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 2,5%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l’1,7% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) l’1,2%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso dell’1,3%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) dello 0,2% e PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 2,6%. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 2,5%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) l’1,9% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 5,4%. Tra i petroliferi Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso lo 0,5% e OGX Petroleo & Gas (BROGXPACNOR3) lo 0,6%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in ribasso dell’1,9%. Tra i minerari MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) ha perso il 3,6% e Vale (BRVALEACNPA3) il 2,5%. Il prezzo del rame ha perso ieri a New York l’1,6%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1,7% a 35.375,60 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,6%, Banorte (MXP370711014) il 4%, Cemex (MXP225611567) il 6,8%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 3,6% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 2,9%, il General a Lima lo 0,7%, il Colcap a Bogotà il 2,6%, l’IPSA a Santiago del Cile il 2,7% e l’IBVC a Caracas lo 0,1%.
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