La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Dopo undici sedute positive di fila il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,8% a 67.997,36 punti. La debole performance di Wall Street ha fatto scattare delle prese di beneficio sulla piazza finanziaria brasialiana. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 2,8%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l’1,6% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) il 3,1%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso il 2,2%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) il 3,7% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 4,4%. Gol Linhas Aereas (BRGOLLACNOR7) ha chiuso in ribasso del 5,4%. I sindacati hanno minacciato uno sciopero presso la linea area. TIM Participacoes (BRTCSLACNPR7) ha perso il 3,5%. I margini dell’operatore telefonico nel secondo trimestre hanno deluso le attese del mercato. MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) ha guadagnato il 6,5%. ArcelorMittal (LU0323134006) ha annunciato che potrebbe acquistare degli assets dell’impresa mineraria brasiliana. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato il 2,3%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato ieri a New York un ulteriore 1,5%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso lo 0,1%. I prezzi dei metalli di base sono scesi ieri sia a Londra che a New York.
L’IPC a Città del Messico ha perso lo 0,2% a 32.768,08 punti. Tra le blue chips messicane Cemex (MXP225611567) ha perso il 2%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,9% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,2%. América Móvil (MXP001691213) ha chiuso in rialzo dello 0,3%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,6%, l’IBVC a Caracas lo 0,2% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,4%. Il Colcap a Bogotà e il General a Lima hanno guadagnato rispettivamente lo 0,8% e l’1,1%.
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