La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,1% a 66.764,80 punti. L’indice brasiliano è stato sostenuto dai titoli dei produttori di materie prime. Nel settore dell’acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha guadagnato il 2,2%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2,9% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) lo 0,9%. Gli ordinativi all’industria sono a sorpresa cresciuti negli USA nel mese di dicembre. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato lo 0,8% nonostante il prezzo del petrolio abbia chiuso ieri a New York in ribasso. Vale (BRVALEACNPA3) ha guadagnato lo 0,1%. Il prezzo del rame ha toccato ieri a Londra per la prima volta nella storia quota $10.000 a tonnellata.
I timori legati ad un possibile rialzo dei tassi d’interesse in Brasile hanno pesato sul settore retail. Grupo Pao de Acucar (BRPCARACNPR0) ha perso il 2,4% e Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) il 3,7%.
Redecard (BRRDCDACNOR3) ha perso il 2,6%. L’utile dell’operatore di carte di credito è calato nel quarto trimestre del 2010 del 13,4%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,6% a 37.739,10 punti. Tra le blue chips messicane. América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,3%, Banorte (MXP370711014) il 2,1%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,7%. Cemex (MXP225611567) ha guadagnato l’1,4%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,1%, il Colcap a Bogotà lo 0,5% e l’IPSA a Santiago del Cile l’1,4%. Il General a Lima ha guadagnato l’1,3%, l’IBVC a Caracas ha chiuso invariato.