La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,2% a 65.269,10 punti. La Banca Centrale del Brasile è intervenuta ieri massivamente sul mercato per frenare l’apprezzamento del real. Gli investitori temono che il Governo brasiliano possa prendere delle ulteriori misure per limitare i flussi di valuta estera in assets locali. BM&F Bovespa (BRBVMFACNOR3), la società che gestisce la Borsa di San Paolo, ha chiuso in ribasso del 3,8%. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 4%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 3,3% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) il 2,8%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l’1,5%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in ribasso dell’1,7%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso l’1,6%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,8% a 37.451,80 punti. Tra le blue chips messicane. América Móvil (MXP001691213) ha perso l’1,7%, Cemex (MXP225611567) l’1,8%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,1%. Banorte (MXP370711014) ha guadagnato lo 0,5%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,2%, il Colcap a Bogotà l’1,6% e il General a Lima lo 0,1%. L’IPSA a Santiago del Cile ha guadagnato l’1%, l’IBVC a Caracas ha chiuso invariato.