Le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,5% a 72.606,60 punti. Sul mercato è circolata oggi la voce che il Governo brasiliano stia studiando l’introduzione di nuove tasse sugli investimenti esteri per frenare l’apprezzamento del real. BM&F Bovespa (BRBVMFACNOR3), la società che gestisce la Borsa di San Paolo, ha perso l’1,1%. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha chiuso in ribasso dello 0,4% e Banco Santander Brazil (BRSANBACNOR8) dell’1,3%.
Gerdau (BRGGBRACNPR8) ha perso il 3,6%. Il primo produttore d‘acciaio dell’America Latina ha generato nel terzo trimestre un utile inferiore alle attese degli analisti. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno perso rispettivamente lo 0,9% e lo 0,1%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 36.317,50 punti. Per il listino messicano si è trattato della sesta seduta positiva di fila con relativo massimo storico. Tra i titoli principali dell’IPC América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,6%, Cemex (MXP225611567) lo 0,1%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,9%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,4%, l’IBVC a Caracas lo 0,1% e il General a Lima lo 0,9%. L’IPSA a Santiago del Cile ha perso lo 0,3% e il Colcap a Bogotà lo 0,1%.