Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,2% a 66.678,62 punti. Il PIL del Brasile è cresciuto nel secondo trimestre da anno ad anno dell’8,8%. Gli economisti avevano atteso una crescita di solo l’8%. La notizia ha fatto aumentare i timori del mercato relativi alla futura politica monetaria della Banca Centrale brasiliana. I titoli dei settori che dipendono in particolar modo dall’andamento del costo del denaro hanno perciò guidato la lista dei ribassi. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso l’1,5%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) l’1,9% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 3,3%. Nel settore retail Lojas Renner (BRLRENACNOR1) ha chiuso in calo del 2,3% e Grupo Pao de Acucar (BRPCARACNPR0) dello 0,7%.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha guadagnato il 4,4%. L’impresa petrolifera ha svelato i dettagli relativi al suo aumento di capitale. Petroleo Brasileiro punta a raccogliere circa $64 miliardi per finanziare il suo piano di investimenti da $224 miliardi. Petroleo Brasileiro intende emettere a questo scopo 2,17 milioni di nuovi titoli ordinari e 1,59 milioni di nuovi titoli privilegiati.
Vale (BRVALEACNPA3) ha perso lo 0,3% nonostante i prezzi dei metalli di base siano saliti ieri a New York.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,5% a 32.592,87 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,2%, Cemex (MXP225611567) il 2,4%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,8% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,7%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,3%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,7%, il General a Lima l’1,3%, il Colcap a Bogotà lo 0,4% e l’IBVC a Caracas lo 0,4%.
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