La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,4% a 63.867,48 punti. Per il listino brasiliano si è trattato della sesta seduta negativa di fila. Il tasso di disoccupazione è sceso a luglio in Brasile, a sorpresa, al 6,9%. Gli investitori temono ora che la Banca Centrale brasiliana possa di nuovo inasprire la sua politica monetaria. Nel settore immobiliare, che dipende in particolar modo dall’andamento dei tassi d’interesse, Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso il 3,6%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) il 2,7% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 3,9%. Ancora male il settore dell‘acciaio. Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso l’1,1%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2,1% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 3,3%. Banco Santander crede che i crescenti costi per il minerale di ferro ed il carbone peseranno sugli utili dei produttori brasiliani d’acciaio. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno perso rispettivamente l’1,5% e lo 0,6%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,8% a 31.217,99 punti. Tra i titoli del listino messicano América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,8%, Cemex (MXP225611567) l’1,6% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,6%. Dopo il balzo della precedente seduta Grupo Carso (MXP461181085) ha guadagnato un ulteriore 2,4%. Il conglomerato controllato dal miliardario Carlos Slim intende scorporare le sue attività immobiliarie e minerarie. Grupo Mexico (MXP370841019) ha beneficiato dell’aumento del prezzo del rame ha chiuso in rialzo dello 0,3%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,4% e l’IBVC a Caracas lo 0,1%. Il General a Lima ha guadagnato lo 0,3%, il Colcap a Bogotà lo 0,9% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,1%.
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