Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in forte ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,9% a 50.791,50 punti. Anche sul mercato azionario brasiliano ha pesato l’incertezza relativa alla situazione della Grecia. Il Governo greco ha annunciato che non raggiungerà gli obiettivi di risparmio concordati con l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale. Gli investitori temono che un possibile default di Atene possa causare una grave crisi a livello globale. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 3,7%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 2,6% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) l’1,2%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso del 4,2%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 5,6%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 4,4% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 4,8%. Tra i petroliferi OGX Petroleo & Gas (BROGXPACNOR3) ha perso il 4,8% e Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) il 3,6%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in ribasso del 2%. Tra i minerari MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) ha perso il 7,7% e Vale (BRVALEACNPA3) il 2,5%. Il prezzo del rame è sceso anche ieri sia a Londra che a New York.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1,1% a 33,133.90 punti. Cemex (MXP225611567) è crollato del 16,2%. Gli investitori temono che il produttore di cemento non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di riduzione del suo debito a causa del rallentamento dell’economia. Tra le altre blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso l’1% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,1%. Banorte (MXP370711014) ha guadagnato lo 0,7% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 7%, il Colcap a Bogotà il 2,1%, il General a Lima il 2,7% e l’IPSA a Santiago del Cile il 3,2%. L’IBVC a Caracas ha chiuso invariato.
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