Le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,2% a 66.953,83 punti. Per l’indice brasiliano si è trattato della nona seduta positiva di fila. Il Bovespa è stato sostenuto dai guadagni dei titoli che dipendono dalla domanda domestica. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha guadagnato il 4,2%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) l’1,6% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 3,4%. Nel settore retail Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) ha chiuso in rialzo dello 0,1% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) del 3,8%. La Banca Centrale del Brasile ha indicato che i rischi inflazionistici si sono ridotti in seguito al rallentamento dell’economia. La notizia ha aumentato le speranze del mercato su un possibile lento aumento dei tassi d’interesse in Brasile. Dopo il crollo della predente seduta Telemar Norte Leste (BRTNLPACNOR3) ha perso un ulteriore 4,9%.
Vale (BRVALEACNPA3) e Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6), i due titoli di maggior peso del Bovespa hanno chiuso poco mossi. Vale ha guadagnato lo 0,1%, Petroleo Brasileiro ha perso lo 0,2%.
L’IPC a Città del Messico ha perso lo 0,6% a 32.463,72 punti. Sulla borsa messicana ha pesato la debole performance di Wall Street. Tra i titoli principali dell’IPC América Móvil (MXP001691213) ha chiuso in ribasso dell’1,2%, Cemex (MXP225611567) del 2,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) dello 0,6%. Grupo Mexico (MXP370841019) ha guadagnato lo 0,4%. L’impresa mineraria messicana ha aumentato il suo utile netto nel secondo trimestre del 30%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato l’1,3% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,1%. Il Colcap a Bogotà ha perso l’1,8% e l’IBVC a Caracas lo 0,1%. La Borsa di Lima è rimasta anche ieri ferma.
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