Tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,9% a 63.936,70 punti. Il tasso di disoccupazione è aumentato a maggio in Brasile dal 7,3% al 7,5%. Gli economisti avevano atteso un calo al 7,1%. Sul mercato azionario brasiliano ha pesato inoltre il nuovo aumento dei timori legati alla crisi del debito sovrano. La Fed ha segnalato mercoledì di essere diventata più prudente sulla ripresa dell’economia a causa delle turbolenze in Europa. I credit default swaps (CDS) sul debito della Grecia sono saliti ieri ad un nuovo record storico. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso l’1,2%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 3% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) il 3,2%. Nel settore retail Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) ha chiuso in ribasso del 2,7%, Lojas Renner (BRLRENACNOR1) del 2,1% e Grupo Pao de Acucar (BRPCARACNPR0) del 2%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso il 3,8%, Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 4,1% e PDG Realty (BRPDGRACNOR8) il 3,4%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso il 3,5%. Standard & Poor’s Equity Research ha tagliato il suo rating sul titolo dell’impresa petrolifera da “Buy” a “Hold”. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso in calo del 2%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1,1% a 32.312,76 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,9%, Cemex (MXP225611567) il 2,5%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 2,7% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,7%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso l’1,1%, il General a Lima lo 0,9%, il Colcap a Bogotà lo 0,2% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,3%. La Borsa di Caracas è rimasta ieri ferma.
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