Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato l'1,2% a 59.806,00 punti. A spingere gli acquisti è stata la speculazione su un allentamento monetario in Cina, il principale partner commerciale del Brasile. I titoli dei produttori di materie prime hanno guidato la lista dei rialzi. Nel settore dell'acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha guadagnato il 3,9%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 3,8% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 3,3%. Fibria Celulose (BRFIBRACNOR9), il maggior fabbricante di cellulosa del mondo, ha guadagnato il 3,2%. Tra i petroliferi OGX Petroleo & Gas (BROGXPACNOR3) ha guadagnato l'1,8% e Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) l'1,2%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in rialzo dello 0,9%. Tra i minerari MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) ha guadagnato l'1% e Vale (BRVALEACNPA3) lo 0,1%. Le quotazioni dei metalli di base sono salite ieri sia a Londra che a New York.
L'IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dell'1,1% a 37.190,90 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,1%, Banorte (MXP370711014) il 2,6%, Cemex (MXP225611567) l'1%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 2,5% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 2%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano Il Merval a Buenos Aires ha guadagnato l'1,9%, l'IPSA a Santiago del Cile lo 0,1%, il General a Lima l'1,6%, il Colcap a Bogotà l'1,2% e l'IBVC a Caracas lo 0,5%.
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