La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso oggi in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,2% a 67.258,70 punti. Anche sul mercato azionario brasiliano hanno pesato i timori relativi all’aumento della violenza in Libia. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso l’1,5%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l’1,3% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) l’1,6%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso del 3,9%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 3,7%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 3,1% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) dell’1,5%. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 2,1%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2,6% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 2,9%.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha beneficiato dell’aumento del prezzo del petrolio ed ha guadagnato lo 0,1%. Vale (BRVALEACNPA3), l’altro titolo di maggior peso del Bovespa, ha perso il 2,1%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,8% a 37.242,10 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,6%, Cemex (MXP225611567) lo 0,6% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,6%. Grupo Mexico (MXP370841019) ha chiuso invariato. Geo (MX71GE000021) ha perso il 6%. Deutsche Bank ha tagliato il suo rating sul titolo del gruppo edile messicano da “Buy” a “Hold”.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,6%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,6% e il General a Lima lo 0,1%. Il Colcap a Bogotà ha guadagnato lo 0,8%, l’IBVC a Caracas ha chiuso di nuovo invariato.