Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,6% a 59.679,40 punti. Sul mercato azionario brasiliano hanno pesato la debole performance di Wall Street ed i timori legati ad un nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale del Brasile.
Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso l’1,8%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) il 2,4% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) il 3%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso dello 0,5%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 2,3%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 4,5% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 5%. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 3%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) l’1,7%
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l’1,9%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York il 2,4%. Vale (BRVALEACNPA3) ha chiuso in ribasso dell’1,3%. I prezzi dei metalli di base sono scesi ieri sia a Londra che a New York.
BRF Brasil Foods (BRBRFSACNOR8) ha guadagnato il 4%. Le autorità antitrust brasiliane hanno approvato l’acquisizione di Sadia ponendo delle condizioni meno restrittive del previsto.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,3% a 36.164,60 punti. Tra le blue chips messicane Banorte (MXP370711014) ha perso lo 0,9%, Cemex (MXP225611567) l’1,5% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,2%. América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,6% e Grupo Mexico (MXP370841019) l’1,4%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso l’1,6%, il Colcap a Bogotà l’1,6%, il General a Lima lo 0,2% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,6%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato il 2,5%.
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