Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in netto ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso il 2,5% a 57.549,70 punti. Sul mercato azionario brasiliano hanno pesato i timori relativi alla crisi in Europa. La situazione dell’Italia sta continuando a peggiorare. Gli investitori temono un effetto contagio le cui conseguenze per la finanza mondiale potrebbero essere disastrose. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso il 2,7%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l’1,6% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) il 2,5%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso del 6,4%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 4,9%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 2,8% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 5,9%. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 4,1%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2,6% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) l’1,5%. Tra i minerari MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) ha perso il 4,3% e Vale (BRVALEACNPA3) l’1,6%. Il prezzo del rame ha perso ieri a New York il 2,6%. Tra i petroliferi Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha chiuso in ribasso del 4,2% e OGX Petroleo & Gas (BROGXPACNOR3) del 3,3%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York l’1,1%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso del 2,1% a 36.553,90 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,8%, Banorte (MXP370711014) il 3,7%, Cemex (MXP225611567) l’8,5%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 4,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) il 3,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 4,2%, il General a Lima il 2,6%, l’IPSA a Santiago del Cile l’1,8% e il Colcap a Bogotà l’1,6%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,5%.
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