La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,3% a 59.146,60 punti. Sul mercato azionario brasiliano hanno pesato i nuovi timori relativi alla crisi in Europa. S&P ha deciso di declassare alcuni Paesi della zona euro, tra cui la Francia e l’Italia. Tra i bancari Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) ha perso l’1,8% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) lo 0,6%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in ribasso del 5%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 5,2%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) del 3,9% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 5,2%. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso lo 0,8%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) l’1,7% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 3,3%. Klabin (BRKLBNACNPR9) ha perso il 2,6%. Itau BBA Securities ha tagliato il suo rating sul titolo del maggiore produttore di carta dell’America Latina da “Outperform” a “Market Perform”. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso lo 0,1%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in ribasso dello 0,4%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso l’1%. I prezzi dei metalli di base sono scesi ieri sia a Londra che a New York.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso del 2,1% a 36.548,60 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso il 2,1%, Banorte (MXP370711014) lo 0,6%, Cemex (MXP225611567) l’1,3%, Grupo Mexico (MXP370841019) l’1,4% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 2,4%, il General a Lima lo 0,3% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,2%. Il Colcap a Bogotà ha guadagnato lo 0,4% e l’IBVC a Caracas lo 0,1%.
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