La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,4% a 71.679,50 punti. L’inflazione è aumentata ad ottobre in Brasile più di quanto atteso dagli economisti ed ha raggiunto i suoi massimi livelli da otto mesi. Il mercato teme ora che la Banca Centrale brasiliana possa inasprire la sua politica monetaria. I titoli del settore immobiliare, che dipende in particolar modo dall’andamento dei tassi d’interesse sono andati a picco. Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso il 5,4%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) il 6%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) il 4,1% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 4,9%. Seduta da dimenticare anche per i bancari. Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha chiuso in ribasso del 2,4%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) del 3% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) del 2,7%.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso l’1,5%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in calo dello 0,4%. Vale (BRVALEACNPA3) ha limitato le perdite grazie al nuovo aumento dei prezzi dei metalli. Il titolo del primo produttore al mondo di ferro ha perso lo 0,1%.
ALL America Latina Logistica (BRALLLCDAM10) ha guadagnato il 3,2%. Il maggiore operatore di autostrade del Brasile ha aumentato nel terzo trimestre l’utile più di quanto atteso dagli analisti.
Dopo sette sedute positive di fila l’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1% a 36.198,00 punti. Tra i titoli principali del listino messicano América Móvil (MXP001691213) ha perso il 2,2%, Cemex (MXP225611567) il 3,1%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,4% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,6%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,6% e il Colcap a Bogotà lo 0,1%. Il General a Lima ha guadagnato l’1,1% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,4%. L’IBVC a Caracas ha chiuso di nuovo invariato.
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