La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso ieri in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato lo 0,1% a 59.119,70 punti. Il listino brasiliano è stato sostenuto dai titoli delle imprese che dipendono dalla domanda domestica. L’inflazione ha rallentato in Brasile nei trenta giorni al 15 luglio più di quanto previsto dagli analisti. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha guadagnato il 2,1%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l’1,2% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) lo 0,7%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in rialzo del 2,6%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 4,9%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) dell’1,5% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) dello 0,4%. Nel settore retail Grupo Pao de Acucar (BRPCARACNPR0) ha guadagnato lo 0,5%, Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) il 2,6% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) il 3,7%.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno perso rispettivamente l’1,2% e lo 0,5%.
L’IPC a Città del Messico ha perso l’1,2% a 35.341,70 punti. Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) ha chiuso in ribasso del 3,2%. L’utile del gigante della distribuzione è a sorpresa calato nel secondo trimestre. Tra le altre blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso l’1,5%, Banorte (MXP370711014) l’1,3%, Cemex (MXP225611567) l’1,9% e Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,1%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato lo 0,3%, il General a Lima l’1% e l’IBVC a Caracas lo 0,1%. L’IPSA a Santiago del Cile ha perso l’1,2%. La Borsa di Bogotà è rimasta ieri ferma.