Le borse dell’America Latina hanno chiuso anche ieri contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso lo 0,4% a 65.819,60 punti. I dati sui prezzi al consumo della Getulio Vargas Foundation sono stati peggiori delle attese degli economisti. La notizia ha ridotto la speculazione su degli ulteriori tagli dei tassi in Brasile. I settori che beneficiano in particolar modo di un calo del costo del denaro hanno guidato di conseguenza la lista dei ribassi. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso l’1,3%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) l’1,9%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) il 2,5% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) lo 0,7%. Nel settore retail Grupo Pao de Acucar (BRPCARACNPR0) ha perso l’1,3%, Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) lo 0,3% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) l’1,4%.
B2W Cia. Global do Varejo (BRBTOWACNOR8) ha chiuso in ribasso dell’1,4%. Barclays ha avviato la copertura sul titolo del gruppo impegnato nel commercio elettronico con “Underweight”.
I minerari ed i petroliferi hanno beneficiato dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Nel settore minerario MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) ha guadagnato il 4,2% e Vale (BRVALEACNPA3) il 2%. Nel settore petrolifero OGX Petroleo & Gas (BROGXPACNOR3) ha guadagnato lo 0,9% e Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) lo 0,1%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 38.027,80 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato il 2,4%, Banorte (MXP370711014) lo 0,8% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,1%. Cemex (MXP225611567) ha perso l’1,8% e Grupo Mexico (MXP370841019) l’1,8%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,7%, il General a Lima lo 0,2% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,6%. Il Colcap a Bogotà ha guadagnato l’1% e l’IBVC a Caracas lo 0,3%.
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