La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso oggi in rialzo.
Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato l’1% a 66.684,60 punti. Il calo dei prezzi delle materie prime ha ridotto i timori del mercato relativi all’inflazione e, di conseguenza, alla politica monetaria della Banca Centrale del Brasile. I settori che dipendono dalla domanda domestica hanno guidato perciò la lista dei rialzi. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha chiuso in rialzo del 3,1%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) del 2,3%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) dell’1,3% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 3%. Nel settore retail Lojas Americanas (BRLAMEACNPR6) ha guadagnato il 3,8% e Lojas Renner (BRLRENACNOR1) il 2,1%.
Usiminas (BRUSIMACNPA6) ha guadagnato il 4,7%. Il produttore brasiliano d’acciaio dovrebbe beneficiare del calo della produzione in Giappone. Il sisma che ha colpito il Paese del Sol Levante ha infatti danneggiato anche alcune acciaierie.
BM&F Bovespa (BRBVMFACNOR3), la società che gestisce la Borsa di San Paolo, ha perso l’1,6%. Il Governo brasiliano ha segnalato che potrebbe prendere delle ulteriori misure per frenare l’apprezzamento del real.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i due titoli di maggior peso del Bovespa, hanno guadagnato rispettivamente lo 0,2% e l’1,5%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in rialzo dello 0,6% a 36.091,22 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha guadagnato lo 0,7%, Cemex (MXP225611567) l’1,6%, Grupo Mexico (MXP370841019) l’1,9% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,4%. Banorte (MXP370711014) ha perso lo 0,8%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso lo 0,1%, l’IPSA a Santiago del Cile l’1,1% e il Colcap a Bogotà l’1,7%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,4% e il General a Lima lo 0,7%.
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