Le borse dell’America Latina hanno chiuso oggi contrastate.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,1% a 67.263,60 punti. Gli economisti hanno alzato le loro stime sull’inflazione in Brasile nei prossimi dodici mesi. La notizia ha fatto riaumentare i timori del mercato relativi alla futura politica monetaria della Banca Centrale brasiliana. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha chiuso in ribasso dell’1,9%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) dell’1,1% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) del 2,2%. Nel settore immobiliare Cyrela (BRCYREACNOR7) ha perso il 3,9%, Gafisa (BRGFSAACNOR3) il 2,8%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) il 2,1% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) il 2,6%. Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) e Vale (BRVALEACNPA3), i titoli di maggior peso del Bovespa, hanno chiuso in ribasso nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime. Petroleo Brasileiro ha perso l’1,4% e Vale lo 0,1%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dello 0,1% a 37.975,50 punti. Tra i titoli principali dell’indice messicano América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,3%, Banorte (MXP370711014) lo 0,7%, Grupo Mexico (MXP370841019) lo 0,3% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,2%. Cemex (MXP225611567) ha guadagnato l’1,8%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha guadagnato l’1,8%, il General a Lima lo 0,3% e l’IBVC a Caracas lo 0,3%. Il Colcap a Bogotà ha perso lo 0,4% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,3%.