Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,2% a 53.270,40 punti. Sul mercato azionario brasiliano ha pesato la debole performance dei produttori di materie prime. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso lo 0,3%, Gerdau (BRGGBRACNPR8) il 2,6% e Usiminas (BRUSIMACNPA6) il 2,3%. Gli ordini di beni durevoli sono calati lo scorso mese negli USA dello 0,1%. Gli economisti avevano previsto una crescita dello 0,1%. Tra i minerari MMX Mineração e Metálicos (BRMMXMACNOR2) ha perso lo 0,9% e Vale (BRVALEACNPA3) lo 0,6%. Il prezzo del rame ha chiuso ieri a New York in ribasso del 5,6%. Tra i petroliferi OGX Petroleo & Gas (BROGXPACNOR3) ha perso l’1,2% e Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) l’1%. Il prezzo del petrolio ha chiuso ieri a New York in ribasso del 3,8%.
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1% a 33.438,20 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,9%, Cemex (MXP225611567) il 5,4%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 3,1% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) lo 0,4%. Banorte (MXP370711014) ha guadagnato il 2,6%. Citigroup ha promosso il titolo della banca messicana da “Hold” a “Buy”.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso l’1,6%, l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,6%, il General a Lima il 3,1% e il Colcap a Bogotà lo 0,5%. L’IBVC a Caracas ha chiuso invariato.