Quasi tutte le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri in ribasso.
Il Bovespa a San Paolo ha perso l’1,5% a 56.646,90 punti. Sul mercato azionario brasiliano hanno pesato i timori relativi alla crisi in Europa e al rallentamento dell’economia. Tra i bancari Banco do Brasil (BRBBASACNOR3) ha perso l’1,3%, Banco Bradesco (BRBBDCACNPR8) l’1,2% e Itau Unibanco (BRITAUACNPR3) lo 0,7%. Nel settore immobiliare Gafisa (BRGFSAACNOR3) ha chiuso in ribasso dell’1,8%, PDG Realty (BRPDGRACNOR8) dell’1,5% e Rossi Residencial (BRRSIDACNOR8) del 3,6%. Nel settore dell‘acciaio Companhia Siderúrgica Nacional (BRCSNAACNOR6) ha perso il 2,5% e Gerdau (BRGGBRACNPR8) l’1,2%.
Telemar Norte Leste (BRTNLPACNOR3) ha chiuso in ribasso del 3,2%. Deutsche Bank ha declassato il titolo dell’operatore telefonico da “Buy” a “Hold”.
Petroleo Brasileiro (BRPETRACNPR6) ha perso il 2,7%. Il prezzo del petrolio ha perso ieri a New York il 5,2%. Vale (BRVALEACNPA3) ha perso l’1,5%. I prezzi dei metalli di base sono andati ieri a picco a New York.
TAM SA (BRTAMMACNOR5) ha guadagnato l’1,5%. Le autorità antitrust brasiliane hanno approvato la fusione tra la compagnia aerea e la rivale cilena LAN (CL0000000423).
L’IPC a Città del Messico ha chiuso in ribasso dell’1,3% a 36.012,70 punti. Tra le blue chips messicane América Móvil (MXP001691213) ha perso lo 0,5%, Cemex (MXP225611567) l’1,4%, Grupo Mexico (MXP370841019) il 3,7% e Wal-Mart de Mexico (MXP810081010) l’1,2%. Banorte (MXP370711014) ha guadagnato lo 0,3%.
Tra gli altri listini del continente sudamericano il Merval a Buenos Aires ha perso il 2,7%, il Colcap a Bogotà l’1,4%, il General a Lima l’1,4% e l’IPSA a Santiago del Cile l’1,1%. L’IBVC a Caracas ha guadagnato lo 0,5%.
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